Il Trattamento microblading Milano è una tecnica di tatuaggio cosmetico semipermanente il cui impiego si sta diffondendo rapidamente a fronte di una richiesta sempre maggiore.
Questa tecnica sfrutta l’utilizzo di uno strumento manuale dotato di una lama formata da minuscoli aghi grazie ai quali la pelle viene incisa e il pigmento rilasciato al suo interno. Colui che esegue il microblading (ossia, il dermopigmentista) non deve essere necessariamente un tatuatore e viceversa, poiché i percorsi di formazione sono diversi. Tuttavia, è molto importante precisare che per eseguire questo tipo di trattamento, è fondamentale che si seguano gli appositi corsi formativi.
Il microblading viene spesso considerato come un’arte e, in quanto tale, richiede conoscenze specifiche, deve essere eseguito con precisione e in maniera personalizzata per ciascun individuo. Questa tecnica viene utilizzata soprattutto sulle sopracciglia, per riempirle, definirle e ridisegnarle se necessario, ma può trovare impiego anche a livello delle labbra (microblading labbra), benché quest’applicazione sembri essere meno diffusa.
In quest’articolo, pertanto, ci concentreremo soprattutto sulle caratteristiche del microblading sopracciglia. Per chi è indicato Il microblading sopracciglia può essere effettuato – salvo presenza di particolari controindicazioni (vedi capitolo dedicato) – da chiunque voglia migliorare l’estetica delle proprie sopracciglia. Può quindi essere molto utile in caso di: Sopracciglia poco folte, rade e “svuotate” (come può capitare, ad esempio, in caso di epilazioni scorrette che possono aver compromesso la ricrescita dei peli delle sopracciglia); Sopracciglia totalmente assenti (come può capitare in presenza di alopecia, di patologie che determinano la perdita dei peli che le compongono o in caso di assunzione di alcuni farmaci – ad esempio, chemioterapia);
Sopracciglia asimmetriche; Presenza di deformazioni estetiche (ad esempio, cicatrici); Persone con tricotillomania ecc. Il microblading, quindi, può essere utilizzato non solo per migliorare l’aspetto del proprio volto, ma anche per intervenire laddove sono presenti disturbi o malattie che possono aver causato la perdita o il diradamento dei peli che compongono le sopracciglia. Come funziona e strumentazione Il microblading si effettua utilizzando un apposito strumento manuale (penna per microblading) dotato di una sottile lama composta da piccolissimi aghi, con il quale si praticano piccole incisioni della superficie cutanea.
Shutterstock Immergendo la lama nel pigmento prima di praticare l’incisione, questo verrà poi rilasciato ad ogni movimento. La colorazione dovrebbe raggiungere il derma papillare, a differenza dei tatuaggi nei quali il pigmento, invece, viene fatto penetrare più in profondità. La penna per microblading si compone di tre parti: Impugnatura fissa; Regolatore rotante; Porta lama scanalato. Questa porzione ospita, per l’appunto, la lama che può essere inserita o rimossa grazie ad un movimento rotatorio che permette di aprire la scanalatura che accoglierà la lama e di chiuderla una volta che quest’ultima è stata applicata. In alternativa, esistono anche penne per microblading già montate, monouso e pronte per essere utilizzate. Le lame utilizzate per praticare le incisioni nell’ambito del microblading, come già detto, sono costituite da più aghi disposti in fila.
Le lame possono essere di diverso tipo e possono variare per il numero di aghi presenti, per il loro spessore e per la loro rigidità (flessibili, rigidi, combinati). La scelta di un tipo di lama rispetto ad un altro può dipendere dall’esperienza e dalla manualità di chi eseguirà il microblading. Prima del trattamento Consultazione pre-seduta: cos’è e perché è necessaria Il trattamento di microblading non può essere eseguito istantaneamente non appena il cliente si reca nel centro con la richiesta di modificare l’aspetto delle proprie sopracciglia, o meglio non dovrebbe essere così.